domenica 15 febbraio 2009

Scogli

L'estate sembra durare per sempre, e sono i giorni migliori della tua vita, prima che tuo padre entri nella tua stanza ricoperto di sangue.
La sabbia si infila tra le dita dei piedi, è calda e piacevole. A volte è troppo calda e allora passi sotto qualche ombrellone affondando ben bene la pianta del piede in quella piccola zona fresca.
Quanti granelli di sabbia ci saranno in tutta la spiaggia? Domanda oziosa per una bambina ma te lo chiedevi.
Mamma sono dieci milioni? Mille biliardi?
Si, amore.
Fumando, leggendo o chiacchierando.
E tu felice, di nuovo a correre.
E quando il corridoio tra le file di ombrelloni, verso il bar, era di pietra, come diventava rovente durante il giorno!
Sarà capitato, di certo, che scivolassi su quella stupida passerella, no? L'estate sembra durare per sempre e anche i tuoi pianti.
Ancora il moccio sul viso e già sei in piedi a vedere le conchiglie, le meduse, i granchi, le alghe e ancora ad accapigliarti con qualche bambino. A sparire, senza che nessuno ti trovi.
Quando entri in acqua per la prima volta, e ogni volta prima di immergerti, tiri in dentro l'ombelico, perchè l'aria è calda e l'acqua gelida. I tuoi piedi si artigliano al fondale, melmoso e viscido, in altri punti affondano in un mucchietto d'alghe o poggiano su una conchiglia appuntita facendoti ritrarre immediatamente.
Non vai al largo, perchè ti fa paura.
Mamma dice mai dove non tocchi, meno che mai oltre gli scogli. Sono gli scogli il confine della realtà.
Al di là degli scogli, una parte di te lo sa, c'è un mondo parallelo dove niente di tutto questo sta succedendo e al contempo si.
Dove una bambina proprio come te si sta immergendo in acqua, e una mamma e un papà proprio come i tuoi stanno sulla spiaggia.
Però loro hanno una casa bellissima, e la loro storia non è proprio come la vostra.
Hanno uno specchio enorme in salotto, e voi no, e il loro salotto, pensa che buffo!, non ha pareti ed è aperto agli sguardi indiscreti della strada.
Ma non ci sono molte persone per strada, niente affatto. E' estate, è caldo, ma non c'è nessuno.
Forse perchè non è una strada, ma acqua; il loro salotto da direttamente sul mare.
Come venezia forse? Non ci sei mai stata.
Continui a galleggiare appesa ai braccioli e getti un'occhiata al di là degli scogli, ma naturalmente non si vede nulla. La loro casa è nascosta.
In agguato.
Ancora. Tu sai che nel loro grande specchio non ti rifletteresti. Questo nel sogno non c'era però lo sai. Non è appeso al muro lo specchio, come quelli normali, e nemmeno dentro un armadio, come i vostri, ma è sospeso in mezzo alla stanza.
Non proprio in mezzo, in realtà, ma a lato, in modo che rimanga un po' di spazio tra di esso e il muro; spazio per chi? Per cosa?
C'è davvero qualcosauno dietro lo specchio?
Qualcosa, qualcuno, qualcunosa.
Qualcuno osa entrare in quella casa dal mare, arriva a nuoto e poggia una mano poi l'altra al pavimento di moquette rossa del salotto aperto, lasciando subito due impronte scure.
C'è una bambina proprio come te seduta su una bella poltrona, e sorride.
Ciao – dice.
Anche qualcunosa sorride, perchè è stanco di nuotare e gradirebbe molto qualcosa da bere.
Che buffo! In mezzo a tutta quell'acqua.
Non sai perchè adesso qualcunosa sia dietro lo specchio, né cosa debba fare lì.
La bambina come te sorride ancora.
Abbassi lo sguardo nell'acqua per cercare di vedere qualcosa in trasparenza, magari un paguro, ma non si vede nulla, l'acqua è torbida.
Sei sicura che anche l'acqua che beve la famiglia dietro gli scogli sia torbida in realtà, solo che a vedersi pare proprio limpida e freschissima. Ma è malsana, è paludosa.
Forse dentro al bicchiere ci sono piccoli animali che nuotano, e ogni tanto qualcuno di loro urta il vetro del bicchiere, però quando qualcunosa ci guarda dentro incuriosito vede solo il ghiaccio e si stringe nelle spalle.
Mamma ti chiama dalla riva, ti dice di tornare che altrimenti ti vengono le gruggiole alle dita.
Stai troppo in acqua e la pelle si raggrinzisce, come quella di un cadavere vecchio.
Soprattutto nei bambini succede, e se non si dovesse tornare normali mai più?
E invece naturalmente si torna normali, si esce dall'acqua, ci si asciuga e si fa merenda con gli altri bambini.
Quelli invece, quelli dall'altra parte, hanno sempre le gruggiole, tutto il tempo.
Non si nota di solito, perchè nessuno va a vedere le dita delle mani o dei piedi della gente, ma loro le hanno.
La bambina, quella che sembra esattamente uguale a te, anche lei ha la pelle grinzosa. Sorride nel tuo stesso modo, come te allo specchio, solo che lei non ha i denti da latte ma già quelli definitivi e per la sua bocca sono così grossi.
La vedi per un momento quando ti guardi allo specchio, nella frazione di secondo in cui il tuo riflesso non ti obbedisce, non fa esattamente quello che fai tu: allora è lei.
Magari ti fa una linguaccia, o l'occhiolino, o sorride con quei denti grandi.
Forse nemmeno lei si rifletterebbe nel tuo specchio, così come tu sai che non ti rifletteresti nel suo.
Un'altra cosa che sai è che anche i suoi occhi sono un po' diversi dai tuoi, ma certo di poco come tutto il resto; così poco che si nota appena, però i suoi occhi ti fanno pensare a un gatto.
Voi a casa avete un gatto, e anche quelli dall'altra parte, anche se non l'hai mai visto perchè non viene quasi mai in salotto.
Forse qualcunosa lo ha visto, è rimasto in salotto più a lungo di te e anzi è ancora dietro lo specchio.
Di sera dal terrazzo di casa guardi verso il mare, cercando di scorgere la casa o almeno una luce, sperando di vedere almeno per un secondo la bambina come te, ma le luci sono troppo lontane.
Papà dice che sono le piattaforme al largo.
E' così infatti, casa loro sta nascosta subito sotto gli scogli, in modo che nessuno la veda.
Chissà se qualcunosa ha paura a stare lì di notte, dietro lo specchio nel salotto aperto sul mare.
Perchè non lo faranno andare via?
Mamma e papà ti mettono a letto, perchè è ora di dormire, ma tu sai che la bambina invece non ha orari e un po' la invidi.
Al mattino tua madre si alza presto, anche se siete in vacanza, e ti svegli anche tu sentendo i rumori in cucina. Vuoi riaddormentarti, certo, quindi rimani nel letto ancora un po', ascoltando i versi dei gabbiani.
Solo che non sono proprio i gabbiani, è qualcunosa che grida.
Cosa vedresti se guardassi nel loro specchio? Vedresti qualcunosa? Cosa rimane di chi ha osato?
O vedresti l'altra bambina, quella come te?
Un altro gabbiano grida e poi silenzio, ti riaddormenti. Di qualcunosa non rimane più nulla.
Fai almeno due bagni in mare ogni giorno, uno al mattino e uno al pomeriggio e poi se qualcun altro vuol giocare con te anche di più.
Il bambino dell'ombrellone in terza fila ha un canotto gigante, ti ha chiesto se vuoi andare agli scogli con lui, ma tu hai detto di no anche se avresti davvero voluto salire su quel canotto con i remi.
Hai detto di no perchè dietro lo specchio ormai non c'è nessuno, solo un odore strano e un posto vuoto e la casa della bambina come te è nascosta, in agguato.
La bambina come te è ancora seduta nella poltrona, non è in costume anche se la sua casa da sul mare, ma indossa un vestito elegante di velluto blu, da compleanno. Ha le calze bianche e tiene le gambe incrociate, è seduta lì a sorridere e aspettarti.
Per mangiarti.
L'estate sembra durare per sempre ma finisce e ogni volta è incredibile, quanto sembri lungo un mese ma solo a parole.
Ma hai qualche giocattolo nuovo e l'odore di sale tra i capelli, delle conchiglie e qualche granello di sabbia tra i vestiti, e tante storie da raccontare a scuola.
Stai facendo lo zaino per scuola in camera tua ed è allora che tuo padre entra, ma non è ricoperto di sangue, ne ha solo un po' sul braccio.
Lì dove la bambina lo ha morso, staccandogli un pezzo di carne.
La bambina proprio come te.
Tuo padre è fermo davanti allo specchio e ti guarda. Tu guardi nello specchio, e lì non c'è nessuno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mmm... Barbi, mi hai messo un pò d'angoscia con questa bambina dell'universo parallelo! Però il racconto mi è piaciuto un sacco!
Non dirmi che è una tua vecchia paura di quando eri bambina e andavi al bagno Nettuno :D! Mi immagino la bellezza di fare i bagni con questo pensiero...
Baci